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Cotte – Matías Soulé

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Fantasista tecnico, mancino e argentino. Siamo uomini semplici, basta poco per farci emozionare. D’altronde, uno che a 20 anni ha già condiviso lo spogliatoio con Messi, Di María e Dybala deve necessariamente avere qualcosa di speciale. E infatti, le vibrazioni emanate da Matías Soulé Malvano contro il Sassuolo sono quelle di un talento davvero luminoso.

Con il suo estro e la sua inventiva è l’anima offensiva della squadra: parte largo a destra, ma si fa trovare spesso tra le linee per dialogare con i compagni, in quella posizione ibrida tra mezz’ala ed esterno a piede invertito, che gli permette di ricevere e puntare la porta o innescare i compagni. La palla con il contagiri sprecata di testa da Báez gli impedisce di mettere a referto un assist, che arriverà poco dopo, in occasione del gol del 2-2 di Mazzitelli, abile a convertire in rete un invito dolcissimo del numero 18 gialloblù direttamente da corner. Se il Frosinone è la terza squadra del campionato per gol attesi, il merito è anche suo.

Il giovane argentino ha stupito non solo per le sue qualità tecniche, ma anche per personalità e intraprendenza: sempre nel vivo del gioco, è il primo tra i suoi per palloni toccati (78) e, al di là dell’assist, i 3 key passes ne mettono ulteriormente in evidenza le doti di visione di gioco. Oltre ai 3 dribbling completati, poi, i 3 tackle vinti sottolineano tutta la determinazione con cui il classe 2003 si è calato nella realtà ciociara, con il chiaro proposito di mandare un segnale importante in quel di Torino (sponda Juve). Soltanto il palo, cinico e insensibile, gli nega la gioia del gol dopo uno dei pezzi forti del repertorio: il tiro a giro. Una rete che avrebbe suggellato definitivamente una prestazione che resta comunque da incorniciare.

“Chi non ama il mancino di Soulé ha dei problemi con i sentimenti”.

In Serie A nessuno ha ancora segnato su calcio di punizione diretto
Il Van Basten dei minuti di recupero

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