ono 44 i centri della Dea in campionato nelle prime 23 giornate, i migliori della classe dopo Inter e Milan, ma a rubare l’occhio non è tanto l’ammontare totale dei gol quanto più la loro redistribuzione tra gli interpreti dell’attacco di Gasperini in cui non spicca un vero e proprio bomber da doppia cifra, rendendo tutti pericolosi in egual modo e facendo dei bergamaschi una delle squadre più ostiche da affrontare in Serie A. Analizziamo i numeri dell’orchestra offensiva dell’Atalanta sapientemente diretta da Gian Piero Gasperini che ora punta a un piazzamento Champions che manca da tre anni.
Le certezze della Dea: dalla sorpresa CDK al momento magico di Miranchuk
Una delle chiavi che contraddistingue il gioco di Gasperini è sicuramente il ruolo dei trequartisti, giocatori dalle indubbie doti tecniche che devono essere messi nella condizione di poter inventare e spaziare dietro all’unica punta; in questi termini, De Ketelaere e Miranchuk sono i due che più rispecchiano l’identikit sopra descritto. Arrivato in estate dopo la disastrosa avventura rossonera conclusa con zero gol e un solo assist a referto, il ventiduenne belga ha scelto Bergamo come piazza per il rilancio e, ad ora, è divenuto imprescindibile nell’attacco della Dea: sei gol e sei assist messi a segno in questa stagione dove ha giocato il 61.77% dei minuti totali disponibili nonostante la forte concorrenza in quel ruolo, dimostrando di valere fino all’ultimo centesimo di quei 32 milioni sborsati dal Milan due anni fa per strapparlo al Brugge. Diversa la storia legata a Miranchuk che, in un periodo di emergenza della Dea vista la coppa d’Africa di Lookman e alcune noie fisiche di Scamacca, ha ritrovato smalto e brillantezza divenendo punto fermo della trequarti bergamasca e realizzando due gol e tre assist nelle sole 14 presenze in Serie A.
Gasperini docet: tutti necessari ma nessuno indispensabile
Un altra caratteristica fondamentale delle squadre di Gasperini è sicuramente la gestione maniacale della rosa, permettendo una rotazione che da a tutti la possibilità di mettersi in mostra e dimostrare così il proprio valore. E’ il caso di Gianluca Scamacca che, nonostante le difficoltà dovute agli infortuni che hanno segnato la prima parte di stagione del nazionale azzurro, ha messo a segno già sei gol riuscendo a entrare nel pieno del gioco della Dea anche con tre assist.
Costante e sempre pronto è sicuramente Mario Pasalic il quale, nonostante abbia giocato solo il 32.46% dei minuti totali, ha contribuito attivamente alla causa con tre gol e altrettanti assist nelle sue 21 apparizioni fin qui. Nota di merito anche per Teun Koopmeiners che, giunto ormai al terzo anno in maglia Atalanta, sta dando continuità al rendimento avuto nella passata stagione dove ha toccato la doppia cifra di gol nel segno dei tiri dalla distanza, suo marchio di fabbrica, e di El Bilal Tourè, attaccante arrivato in estate ma subito costretto ai box per via di un infortunio, che ha però esordito nello scorso turno andando in gol nei suoi primi 33 minuti in nerazzurro.
Tra impegni e mercato: le situazioni di Lookman e Muriel
Nell’incorniciare la potenza di fuoco dell’Atalanta non si può fare a meno di menzionare quello che, nonostante la parentesi di Coppa d’Africa dove ha trascinato la sua Nigeria fino alla finale facendogli saltare in toto il mese di gennaio, è a tutti gli effetti il capocannoniere della Dea con sette reti, il numero 11 che porta il nome di Ademola Lookman. Arrivato in sordina nella finestra di mercato estiva di due stagioni fa, il nigeriano si è preso l’Atalanta e non l’ha più mollata: 13 i gol messi a segno lo scorso campionato, un mix di tecnica, velocità e dribbling che ha folgorato Gasperini che da allora ne ha fatto il punto di riferimento del suo attacco. Lookman, di ritorno dalla finale persa per mano della Costa d’Avorio, ritrova i suoi compagni di reparto in un momento d’oro, lasciandoci con un interrogativo in sospeso: chi saranno i titolari della trequarti bergamasca?
Ultima menzione per uno che ha fatto la storia di questa squadra ma la cui permanenza è ormai giunta al termine: Luis Muriel, dopo quasi cinque anni in nerazzurro, ha scelto di salutare Bergamo accettando l’offerta pervenuta da Orlando, in MLS. Stagione complicata per il nove brasiliano con solo due gol all’attivo tra i quali però spicca il “taconazo” nella vittoria per 3-2 sul Milan che ha ricordato a tutti la caratura e la tecnica sopraffina dell’ormai ex attaccante dell’Atalanta.