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Allegri sembra aver scelto: Chiesa seconda punta

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Sono ormai chiare le intenzioni di Massimiliano Allegri: puntare su Chiesa seconda punta, alle spalle di Vlahovic, Milik o chi sarà, per spaccare in due difesa e centrocampo avversario. Ma come siamo arrivati a questa scelta? Perché il tecnico bianconero crede fortemente in questa posizione?

I primi timidi approcci come rifinitore

Già sul finire della scorsa stagione, Chiesa è stato schierato con costanza al centro dell’attacco bianconero, a supporto del centravanti.
Gli obiettivi di questa scelta tattica? Lasciare spazio alle incursioni di Kostic sulla sinistra e rendere l’italiano classe ’97 ancora più pericoloso in zona gol. I primi esperimenti però non sembrano aver restituito al tecnico livornese i risultati sperati, con un Chiesa molto più propenso ad allargarsi per poi aggredire il centro del campo palla al piede, in uno dei suoi classici movimenti a rientrare che tanto celebre e forte lo hanno reso alla Fiorentina e nell’Italia di Roberto Mancini.

Va però detto anche che, oltre ai demeriti di Chiesa, a questo flop iniziale nel nuovo ruolo, ha certamente contribuito la scarsa qualità del gioco proposto dalla Juventus nella passata stagione, come dimostrato dai soli 80 gol complessivi realizzati dai bianconeri in tutte le comperitizioni e da un baricentro della squadra molto spesso lontano dalla porta avversaria.

Le motivazioni a supporto della scelta di Allegri

Federico Chiesa in maglia Juve a colloquio con Massimiliano Allegri

Oltre alla fluidità di gioco, Allegri spera di sbloccare mentalmente Chiesa, mai del tutto ripresosi dal grave infortunio e molto spesso vistosamente preoccupato di incappare in nuove ricadute.
Chiesa pare essersi snaturato: le rapide progressioni e i repentini cambi di direzione sembrano essere ormai un lontano e dolce ricordo per il giovane italiano. Allegri ha ribadito diverse volte che per recuperare la condizione serve tempo e pazienza, ma Chiesa è un giocatore troppo importante nell’ecosistema bianconero per poter restare in panchina e veder lottare da fuori i propri compagni.

Da qui nasce la scelta del tecnico livornese: sacrificare le vecchie caratteristiche di Chiesa, per far spazio alle nuove, vale a dire meno kilometri nelle gambe, ma più killer instinct per fornire assist e gol nel momento del bisogno, specie con un parco attaccanti un po’ appannato dati i soli 31 gol totali realizzati dal trio Vlahovic, Milik, Kean nella stagione 2022/23.

Perché Allegri punterà ancora su Chiesa trequartista

Il primo indizio lo abbiamo avuto nell’esordio stagionale dei bianconeri contro il Milan, con il classe ’97 alle spalle di Kean. Una prestazione convincente, da MVP tra i bianconeri, ma che lascia il tempo che trova, trattandosi di amichevoli estive. Però non è tutto; con la partenza di Di Maria, la Juventus ha perso tanto in termini di tecnica e fantasia, ma Chiesa può rendere meno pesante questa perdita. I suoi dribbling e il suo senso del gol potrebbero essere la svolta per l’attacco bianconero, specie se davanti a lui ci sarà ancora ad indossare il numero 9 il suo amico Dusan Vlahovic, uno con il quale ha già realizzato grandi cose ai tempi della Fiorentina.

Federico Chiesa in maglia Juventus

Il giudizio al campo

Come sempre a parlare sarà il campo, ma in questa posizione Chiesa può ritrovarsi, rigenerarsi, nella speranza che possa definitivamente rilanciarsi anche in ottica nazionale, in vista di Euro2024, dove ci sarà nuovamente bisogno di lui e dei suoi gol per arrivare in fondo alla competizione continentale.

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