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TIPI DA FANTACALCIO – Quello che piange sempre. Con un segreto per vincere

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Ogni fantallenatore è diverso dagli altri, ha i suoi riti e le sue scaramanzie, il suo modo di giocare e di fare l’asta. Ma tra tutti i fantallenatori uno dei più comuni è quello che fa del pianto uno dei suoi punti di forza. C’è chi fa del pianto uno stile di vita. Piangere, piangere sempre. Finché non arriva la certezza di aver vinto la giornata. Il pianto inizia da lunedì: “Ho visto che alla prossima siamo contro”, è la premessa. Poi inizia con frasi come “i tuoi attaccanti giocano tutti in casa”, “ho tanti infortunati”, “non vinco mai in questo periodo”. Sono solo alcuni dei suoi marchi di fabbrica. Chi piange si divide in due categorie: quelli che esaltano la squadra dell’avversario o quelli che parlano male della propria. In quest’ultimo caso viene spesso tirata in ballo la sfortuna, che è la vera carta vincente. “Sono sfortunato, capitano tutte a me, ogni anno la stessa storia”. È quello a cui capitano tutti gli infortuni, a cui capitano le squalifiche. O almeno così dice. Perché poi guardi la sua rosa e ha tutti a disposizione. Ormai ha capito che piangere sempre paga. La gufata sistematica e continua è il suo segreto per vincere. Gufa continuamente nella chat del fantacalcio nel corso di tutta la giornata, inizia ovviamente nei giorni precedenti. Gufa prima e durante le partite, nel primo tempo e nell’intervallo. Gufa fino al 90esimo. Tipo quando Dybala era a secco contro la Lazio e ha detto: “Vedi, Dybala ha preso 5” un minuto prima che la Joya segnasse. Gufando di continuo ha trovato dei meccanismi e dei riti che ogni volta gli danno garanzie e lo fanno vincere. Ognuno ha i suoi. Come dire “hai già vinto” dopo le partite del sabato. Fino all’ultima giornata del campionato il pianto continua. E alla fine? Vince lui, ovviamente.

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