FANTACONSIGLI

Quanto è davvero forte Beto?

Nessun commento

In questo inizio di stagione, solo Erling Haaland sta segnando più di Beto. Tra tutti gli attaccanti dei top cinque campionati, Beto è secondo per reti realizzate in rapporto ai minuti giocati. Quattro reti in 228′, una media di 1.58 ogni 90′ trascorsi in campo. Chiaramente questo dato sarà destinato a calare, ma sorge spontanea una domanda: quanto è davvero forte Beto?

Al primo anno di Serie A, ha totalizzato 11 reti in 28 presenze. Un ottimo score, ma che va contestualizzato. Tutti i gol sono arrivati nei pressi dell’area piccola e, usando come riferimento i dati offerti da Understat, le sue marcature avevano xG prossimi allo 0.5, un dato decisamente alto. Tradotto, Beto realizza reti facili. Questo dato può avere diverse letture: Beto è fortunato, Beto ha senso del gol. Optiamo per la seconda opzione, e lo facciamo osservando le sue 11 reti: Beto è sempre bravo a muoversi dentro l’area, e la maniera in cui lo fa è, passateci il termine, maschia. Nei 16 metri, Beto è un ossesso.

Piuttosto, un dato che fa storcere il naso è quello delle occasioni fallite: sono 12 su 22. Questa volta le conclusioni da trarre sono più semplici: Beto è un attaccante impreciso. Sbaglia qualche tiro – ma come vedremo reti segnate e reti attese quasi coincidono – , ma soprattutto pasticcia quando deve controllare il pallone o cercare un compagno. Completa solo 68% passaggi, quart’ultimo tra gli attaccanti con 2000+ minuti, ed è sempre incerto sul primo controllo. Se poi pensate che quel metro e novanta lo aiuti nel corpo a corpo, sbagliate. Beto perde il 63% dei duelli aerei e se invece parliamo di duelli e basta, beh, ha il terzo peggior dato della scorsa Serie A.

Questa apparente goffaggine, tuttavia, gli torna utile in un fondamentale: saltare gli avversari. Da un controllo più lungo del solito, può nascere un’occasione. Dopo Muriel, Beto è stato l’attaccante centrale con più dribbling nello scorso campionato (40). E negli spazi aperti, con quella velocità da centometrista, diventa uno degli attaccanti più devastanti della Serie A. Il famoso gol contro la Lazio serve da manifesto, così come l’ultima rete realizzata in settimana a Sassuolo. Movimento deciso in profondità e precisa finalizzazione. Quando mette in mostra queste doti, è normale pensarlo come un potenziale crack per il nostro campionato.

Dopotutto, per un classe 1998 come lui, i margini di miglioramento sono ancora enormi. Dal semplice tiro in porta alla maggiore pulizia tecnica. Senza dimenticare che, tornando agli xG, lo scorso anno Beto ha segnato solo poco meno del dovuto: 11 reti da 12,05 reti attese, secondo i dati Soccerment. Alla luce di ciò, per rispondere alla domanda iniziale su quanto sia forte Beto, sì Beto è davvero forte, e in prospettiva può esserlo ancora di più.

In Serie A si dribbla poco
Calcio, molto più che una passione, un generatore di lavoro

Articoli correlati

Menu