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Da Pastore a Douglas Costa: le 10 delusioni finora

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douglas costa milinkovic savic lazio juventusDa Pastore a Douglas Costa, passando per molti altri flop di stagione. Ecco un elenco di chi ha deluso al fantacalcio finora. La stagione entra nel periodo decisivo e, a 4 giornate dal termine, è tempo di bilanci per capire su chi vale la pena puntare in questo finale di campionato. Sperando di non essersi imbattuti in una di queste delusioni. Da Pastore a Douglas Costa, passando per Perisic e Zaza, ripercorriamo alcuni acquisti sbagliati in ottica fantacalcio.

Javier Pastore Fiore all’occhiello della campagna estiva di Monchi, il ritorno dell’argentino nella Capitale era stato accolto con clamore. Nella posizione di trequartista e anche nel ruolo di intermedio di centrocampo, grazie alla sua duttilità tattica, poteva garantire bonus e titolarità. Il Flaco non ha sfigurato all’inizio, con due gol di tacco contro Atalanta e Frosinone nelle prime 6 giornate di campionato. Poi l’involuzione, legata sia all’infortunio al polpaccio sia alla contemporanea esplosione di Pellegrini e Zaniolo nel centrocampo giallorosso. L’ultimo segnale positivo risale alla rete del 14 gennaio contro l’Entella. Peccato si trattasse di Coppa Italia.

Jakub Jankto Il giocatore ceco era atteso al salto di qualità con il passaggio dall’Udinese alla Sampdoria. Dopo le 4 reti e i 6 assist forniti nella scorsa stagione, il 23enne centrocampista non ha trovato la sua collocazione tattica nello scacchiere dei doriani. Poteva essere un binomio fortunato quello tra Giampaolo, abile a valorizzare gli incursori, e Jankto, dotato di buon tempo negli inserimenti e un discreto tiro dalla distanza, ma così non è stato.

Giovanni Simeone Il digiuno dell’argentino ha rappresentato un vero e proprio dramma per Pioli e i fantallenatori: il Cholito ha smarrito la via del gol in questa stagione, dopo le 14 reti della scorsa Serie A, e ha vissuto una fase abulica sotto porta nella prima metà di stagione. Dal 19 settembre al 9 dicembre, infatti, Simeone non si è iscritto nel tabellino dei marcatori, condizionando anche il rendimento della Viola che ha totalizzato nello stesso periodo 5 pareggi consecutivi. Da lì in poi per l’attaccante gigliato sono arrivate altre 2 marcature e 3 assist, ancora troppo poco se paragonato ai fasti dell’ultimo campionato. Senza dimenticare l’arrivo di Muriel, che ha tolto e toglierà minuti importanti all’ex Genoa.

Simone Zaza Come per Pastore anche il ritorno di Zaza in Italia era stato salutato come un’ottima opportunità di aggiudicarsi un attaccante di valore che potesse garantire un bottino di gol in doppia cifra. Nonostante l’incognita della convivenza con Belotti, per l’ex attaccante della Juventus i numeri parlano chiaro: 21 gol con il Sassuolo, 19 con il Valencia e 8 in maglia bianconera con un minutaggio non elevatissimo. Un attaccante di sicuro affidamento che però alla corte di Mazzarri ha deluso: appena 2 gol fino ad ora in granata, entrambi contro il Chievo.

Sergej Milinkovic-Savic Corteggiato dalle big di Europa per tutta l’estate, il centrocampista serbo è stato il pezzo pregiato di molte aste. Un top di reparto, il cui investimento in questa stagione non è stato per niente giustificato. Milinkovic, infatti, si è reso protagonista di appena 3 gol e 3 assist in 1970′ di campionato. Un apporto estremamente ridotto, considerando che a questo punto della scorsa stagione Sergej aveva già realizzato il triplo delle marcature.

Douglas Costa Il brasiliano della Juventus si iscrive nel registro delle delusioni: prima la squalifica per 4 giornate dopo lo sputo a Di Francesco, poi l’infortunio alla coscia che lo tiene lontano dal campo dalla gara di ritorno contro il Sassuolo. In mezzo, un girone in cui ha vissuto l’alternanza con Dybala e Mandzukic attorno a re Cristiano Ronaldo, senza mai riuscire a imprimere il cambio di ritmo con cui era diventato un vera e propria arma a disposizione di Allegri nelle partite tatticamente più bloccate. Risultato? 1 gol e 2 assist in Serie A, contro le 4 reti e 13 assist di dodici mesi fa.

Ivan Perisic Il Mondiale chiuso in finale con la sua Croazia può essere stata una delle cause del calo di rendimento di Perisic in questa stagione. Una motivazione che poteva sicuramente essere valida agli inizi di campionato, in cui pure il centrocampista nerazzurro aveva realizzato due reti consecutive contro Torino e Bologna, ma che non può essere l’unico motivo alla base del preoccupante trend del giocatore. La voglia, non esaudita, di cambiare aria nell’ultima finestra di calciomercato può incidere sugli appena 4 gol in stagione e sulla svogliatezza mostrata da Perisic in certe partite. Un’assenza nella manovra offensiva interista che si riflette anche nel numero di assist, 3 in questo campionato vs 11 nel torneo 2017/2018.

Edin Dzeko Dopo la scorpacciata di gol, italiani ed europei, che avevano caratterizzato la scorsa stagione, il bosniaco ha visto rallentare drasticamente il suo ritmo in zona gol. Specialmente in questa prima parte di stagione, Dzeko ha deluso le attese dei suoi estimatori, riscattandosi parzialmente all’inizio del 2019 con 5 reti nelle ultime 7 giornate disputate. In pratica più del 70% dei suoi gol in Serie A sono arrivati dalla gara contro l’Atalanta (27 gennaio) in poi. Decisamente poco per un bomber su cui si poteva investire una buona fetta del budget. Senza dimenticare che Dzeko non ha mai segnato all’Olimpico in campionato.

Mattia Caldara Il suo approdo al Milan nella triangolazione con Bonucci e Higuain aveva fatto storcere il naso a molti tifosi bianconeri, certi di aver perso un potenziale top player. Il giudizio sull’ex difensore dell’Atalanta è per il momento sospeso: Caldara, infatti, non è mai sceso in campo in Serie A e ha giocato appena 90′ minuti in Europa League contro il modesto Dudelange, ma il suo acquisto rimane comunque una scelta sfortunata.

Elseid Hysaj  Da “titolarissimo” di Sarri, l’albanese è passato al ruolo di comprimario nel Napoli di Ancelotti. Un’involuzione sicuramente figlia dei rapporti deteriorati tra l’entourage di Hysaj e il patron De Laurentiis e agevolata dal rapido adattamento di Malcuit ai dettami tattici del nuovo tecnico. Tensioni che hanno avuto un forte impatto anche sui numeri finora del laterale difensivo: per Hysaj, infatti, sono 1.683′ i minuti disputati in questa Serie A contro i 2.231 dello scorso torneo. Se avete puntato sul suo impiego dal primo minuto, avete preso un abbaglio.

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